fede

La festa della Beata Vergine Maria Regina 

Antonio Tarallo
Pubblicato il 22-08-2021

Già San Francesco attribuiva a Maria il titolo di Regina

E’ Regina, la Vergine Maria. Lei, la Madre di Gesù, viene festeggiata come una vera sovrana. Del Cielo e della Terra. Molte, sono le raffigurazioni che vedono il suo capo con una regale, splendida corona, sempre preziosa, per bellezza e per gli incastonati diamanti che nella loro luce arricchiscono - ancor di più - la sua stessa figura. C’è un quadro che rende bene tutto ciò: è del maestro spagnolo Diego Velázquez e ha - appunto - come titolo “L'incoronazione della Vergine”, un dipinto a olio su tela dalle grandi dimensioni (176 x 134 cm), realizzato tra il 1641 ed il 1644. Spiccano sulla tela le due immense figure di Cristo e di Dio che pongono sopra la Vergine - posta al centro - una corona. La scena è luminosa: lo Spirito Santo, rappresentato con il “simbolo” dell’immancabile colomba, sprigiona raggi di luce, proprio in quel momento così forte e denso di significati.

Il quadro è del 1641, ma la data dell'istituzione della festa della Regalità della Vergine, sarà solo del 1954. Dobbiamo, infatti, a papa Pio XII, con la sua Lettera Enciclica “Ad caeli Reginam” (11 ottobre 1954), l’istituzione di questa festa: “decretiamo e istituiamo la festa di Maria Regina, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio”. Il documento pontificio sancisce la data del 31 maggio, ma - oggi - viene celebrata otto giorni dopo l’Assunzione di Maria al Cielo. La nuova data del 22 agosto, invece, è dovuta al pontefice e santo Paolo VI. Con la lettera apostolica “Mysterii Paschalis” (14 febbraio 1969), e con l’esortazione apostolica “Marialis cultus” (2 febbraio 1974), volle - infatti - collocare l’incoronazione nella sua naturale realtà teologica: Maria, salita al Cielo, grazie alla sua Assunzione, viene incoronata Regina.

Ma questo gesto così importante come quello dell’incoronazione della Vergine Maria era già molto sentito dalla pietà popolare. Infatti già nel ‘500 e nel ‘600 troviamo la diffusione di tale devozione popolare - figlia del clima post-tridentino - che vedeva il “popolo di Dio” adornare le immagini di Maria con delle corone. Queste venivano create grazie all’oro e alle pietre preziose di cui i fedeli si spogliavano in segno di grazie ricevute, di devozione e di richieste alla Vergine. Fu un frate cappuccino ad essere il primo “inventore” dell’incoronazione solenne di alcune immagini della Madonna: fra Girolamo Paulucci de Calboli da Forlì, vissuto a cavallo fra i ‘500 e il ‘600. Prima di lui, un altro nome - sempre francescano - fu molto legato a questa pratica: è il Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, San Bonaventura da Bagnoregio. Siamo nel Duecento.

Per San Bonaventura, l'eccelsa dignità della maternità divina la rendeva - allo stesso tempo - sia Vergine che madre. Ed è questa condizione all'origine di tutti gli altri privilegi. tanto da consentirle di raggiungere il massimo grado di santità possibile a umana creatura. Per questo motivo la costituisce regina del cielo e della terra, degli angeli e degli uomini.

In fondo, già San Francesco d’Assisi, nella sua mirabile e famosa preghiera “Ave, Signora” attribuiva alla Vergine proprio il titolo di regina: “Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal santissimo Padre celeste, che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito; tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene”.

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